Antiche ricette. Cultura, Tradizione, Salute dal territorio Marchigiano.
Il segreto della longevità marchigiana, ovvero ottantatré ricette per riscoprire la salute a tavola. Recuperando la saggezza e la fantasia della civiltà contadina – in antitesi alla standardizzazione imperante – gli autori hanno l’ambizione di infondere lo spirito comunitario e conviviale nelle persone, attraverso la buona cucina. Vengono proposte antiche ricette e ogni piatto ha una storia da raccontare.
Programma serata
– ore 17.30 inizio incontro (ingresso libero)
– ore 18.30 Degustazione a tema con ricette tipiche della tradizione marchigiana in abbinamento ai vini Dop delle Marche
– ore 20.00 Cena con piatti tradizionali marchigiani tratti dal libro “Antiche Ricette” dello chef Alessandro Pazzaglia
Menu degustazione
Frittata rognosa
Polpette di ortica
Pane mentuccia e aglio
Menu cena
Olive fritte all’ascolana
Li moccolotti de lo vatte
Coniglio in salmì
Cavoli stracinati
Costo degustazione 16,00 euro
Antiche ricette. Cultura, Tradizione, Salute dal territorio Marchigiano.Costo degustazione + cena 30,00 euro
Prenotazioni esclusivamente via mail all’indirizzo eventi@istitutomarchigianodienogastronomia.it
o telefono e whatsapp 3488009477 entro giovedì 14 febbraio
Alessandro Pazzaglia chef e presidente provinciale di Assocuochi, è ‘senatore a vita’ della Federazione italiana cuochi, alla quale aderiscono migliaia di chef italiani e di numerosi altri Paesi. Ha iniziato la sua attività da ragazzino e, senza mai smettere di studiare, ha girato il mondo con la sua cucina, ma il suo obiettivo rimane quello di valorizzare e far conoscere la sua regione attraverso il suo instancabile lavoro e amore per i cibi e le ricette della tradizione marchigiana rivisitate e interpretate, ma sempre fedeli alla primaria essenza di una terra ricca e generosa.
Massimiliano Petrelli, endocrinologo e nutrizionista, è dirigente medico presso l’Ospedale Regionale di Ancona e con Pazzaglia ha scritto Antiche ricette. Cultura, tradizione, salute dal territorio marchigiano apportando il suo contributo medico nell’analizzare l’antica sapienza della tradizione marchigiana nel creare piatti buoni e salutari.
Sillabario del tempo. Storie di paesaggi e di cibi.
“Siamo entrati, da bambini, nella civiltà della scrittura usando le parole della vita, emme come mela. Con le parole della letteratura, il Sillabario di Guglielmina Rogante ci riporta al senso profondo, al profumo della vita e della civiltà, della cucina e delle sensazioni dimenticate. Un dizionario delle fragranze e delle sinestesie che la letteratura e la memoria restituiscono ai cibi, una porzione di immaginario alimentare del nostro tempo”.
L’affascinante racconto della Rogante, dedicato alla sua terra marchigiana, non si tinge di rimpianto, ma di una fervida vivacità dettata dai profumi e dai sapori del cibo preparato nella cucina delle “vergare”, nel loro focolare ricco di storie e lavoro, dove hanno saputo custodire la tradizione delle ricette che sono divenute le eccellenze enogastronomiche delle Marche.
Ad introdurre questa raffinata scrittrice marchigiana sarà lo storico dell’alimentazione Tommaso Lucchetti che ha curato la prefazione del libro e ritornerà all’Ime per questo nuovo appuntamento con la storia del cibo marchigiano.
Programma serata
– ore 17.30 inizio incontro (ingresso libero)
– ore 18.30 Degustazione a tema con ricette tipiche della tradizione marchigiana in abbinamento ai vini Dop delle Marche
– ore 20.00 Cena con i prodotti tipici certificati Dop, Igp, Bio, Presidi Slow Food delle Marche e vini Dop delle Marche
Costo degustazione 16,00 euro
Costo degustazione + cena 30,00 euro
Prenotazioni
eventi@istitutomarchigianodienogastronomia.it
telefono e whatsapp 3488009477
entro giovedì 14 marzo
Guglielmina Rogante è nata a Grottazzolina nel 1950. Si è laureata in Lettere moderne presso l’Università Cattolica di Milano dove, fino al 2000, ha tenuto corsi di Letteratura Moderna e Contemporanea. Tutt’ora vi svolge attività di ricerca presso il Centro “Letteratura e Cultura dell’Italia Unita”. Ha pubblicato saggi su autori tra Otto e Novecento, in particolare su Ungaretti, Luzi, Sereni, Turoldo, Silone e in diversi interventi ha trattato il tema del rapporto cibo-letteratura.